Progetto "Diversi ma uguali": il campione pontino racconta la sua esperienza di vita nel documentario "Mani fasciate". Dal sogno infranto delle Olimpiadi al ritorno sul ring. Lo sport come filo conduttore della vita, l'obiettivo dell'integrazione per chi parte in condizione di svantaggio.
Mario Pisanti incontra gli studenti. Il pluricampione dei Pesi Piuma e Superpiuma pontino, che oggi vive a Pisa dove insegna pugilato, sarà domani 4 novembre all' Istituto di Istruzione Superiore "Guglielmo Marconi" a Latina. L'incontro rientra nell'ambito del progetto ''Diversi ma uguali : percorsi educativi di inclusione sociale'' realizzato dall'associazione nazionale di promozione sociale Eurosport in risposta al bando ''Educare insieme'' e cofinanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri''.
Il progetto si pone l' obiettivo generale di creare momenti extrascolastici nei quali è possibile svolgere attività sportive ed educative con l'intento di favorire l'integrazione tra soggetti disabili e normodotati e di sostenere momenti di integrazione e di lotta alla diseguaglianza e al bullismo (anche cyber-bullismo), attraverso lo sport e sostegno alle famiglie.
L’offerta formativa rivolta ai ragazzi con la presenza del Campione si renderà importante attraverso il dialogo e la visione del documentario "Mani Fasciate", che racconta la vita di Mario Pisanti che nel 2004 era sul punto di partecipare alle Olimpiadi di Atene con la nazionale italiana di pugilato, ma un grave incidente d’auto frantuma i suoi sogni. Dopo quattro anni lontano dal pugilato, nel 2008 Mario ritorna a combattere nella categoria dei professionisti, per riempire il vuoto di quelle Olimpiadi mai disputate. Oggi il suo riscatto sportivo non è semplice da realizzare: Mario vive in una città di provincia dove i soli ad alimentare il suo sogno sono dei sedicenti manager, che gli promettono dei combattimenti che puntualmente vengono annullati. Ma la precarietà di Mario si consuma anche in ambito lavorativo, dove il nostro protagonista è alla continua ricerca di un lavoro che dia una tranquillità economica a se stesso ed alla sua famiglia. Il protagonista è sempre in bilico tra il proseguire determinato il suo cammino o lasciarsi inghiottire dalla vita di provincia, mettendo da parte le proprie ambizioni. Mario potrà contare solo sulla sua grande forza di volontà per raggiungere il suo traguardo.
Alla vigilia dell'appuntamento, Mario Pisanti anticipa alcune delle tematiche che affronterà tra i banchi: "In questo incontro cercherò di trasmettere la lealtà del comportamento, il cui l'unico scopo è quello di raggiungere la massima espressione delle capacità naturali della persona, il rispetto delle regole, la solidarietà e l'amicizia tra praticanti con il ricorso naturale e spontaneo al 'fair play' ed al 'self control', la capacità di scegliere e di adottare stili di vita anche non omologati a quelli dei coetanei e lo sport come integrazione di diverse culture, religioni, stati sociali, livelli d'istruzione e come coinvolgimento di tutti. Un rigraziamento per aver contribuito alla realizzazione di questo evento va a Fabrizio Ferrini, all'associazione nazionale di promozione sociale Eurosport, al Comitato Opes Pisa, alla professoressa Barbato e alla dirigente scolastica Ester Scarabello".
Articolo preso su LatinaToday: LINK
Un incontro per creare momenti extrascolastici in cui svolgere attività sportive ed educative con l’intento di favorire l’integrazione tra soggetti disabili e normodotati, sostenendo la lotta alla disuguaglianza e al bullismo attraverso lo sport e il sostegno alle famiglie. Così nei giorni scorsi il pugile italiano Mario Pisanti ha incontrato gli studenti dell’istituto superiore Galilei-Pacinotti nell’ambito del progetto "Diversi ma uguali, percorsi educativi di inclusione sociale" realizzato dall’associazione nazionale di promozione sociale Eurosport in risposta al bando "Educare insieme" e cofinanziato dal dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del consiglio dei ministri. L’offerta formativa rivolta ai ragazzi, oltre alla presenza del campione di pugilato, si è resa importante attraverso il dialogo e la visione del documentario "Mani Fasciate", che racconta la vita del pugile stesso. Nel 2004 infatti, Pisanti era sul punto di partecipare alle Olimpiadi di Atene con la nazionale italiana di pugilato, ma un grave incidente d’auto aveva frantumato i suoi sogni. Dopo quattro anni lontano dal pugilato, nel 2008 ritorna a combattere nella categoria dei professionisti, per riempire il vuoto di quelle Olimpiadi mai disputate. Oggi il suo riscatto sportivo non è semplice da realizzare. La precarietà, nel documentario, si consuma tra sogni sportivi infranti, ma anche in ambito lavorativo dove Pisanti è intento alla continua ricerca di un lavoro che dia una tranquillità economica a se stesso ed alla sua famiglia. Il protagonista è sempre in bilico tra il proseguire determinato il suo cammino o lasciarsi inghiottire dalla vita di provincia, mettendo da parte le proprie ambizioni, Mario potrà contare solo sulla sua grande forza di volontà per raggiungere il suo traguardo.
"In questo incontro - conclude Pisanti -, ho cercato di trasmettere la lealtà del comportamento il cui l’unico scopo è quello di raggiungere la massima espressione delle capacità naturali della persona, il rispetto delle regole, la solidarietà e l’amicizia tra praticanti con il ricorso naturale e spontaneo al ‘fair play’ ed al ‘self control’ e la capacità di scegliere e di adottare stili di vita anche non omologati a quelli dei coetanei e lo sport come integrazione di diverse culture, religioni, stati sociali, livelli d’istruzione e come coinvolgimento di tutti".
Articolo preso su "LA NAZIONE"